I Rivelatori di fumo a camera a ionizzazione sono utilizzati in quei luoghi ove non si ha:
- umidità dell’aria superiore al 95%
- sviluppo di vapori e gas
- notevoli correnti d’aria
- elevate concentrazioni di polveri
pertanto sono molto indicati quando si prevede un principio di incendio con combustione molto lenta, con emissione di fumo e gas di combustione. Queste condizioni si verificano quando si ha combustione di prodotti solidi quali filati, carta, legno, gomma, materie plastiche etc., specialmente se questi sono accatastati.
Principio di funzionamento:
Il rivelatore è costituito da due piastre elettriche cariche e da una sorgente radioattiva (Americio 241 o Radio 226) di particelle a.
Tali particelle ionizzano l’aria. In assenza di fumo si avranno tante cariche positive quanto quelle negative. Queste verranno attratte dalle due piastre in maniera tale da formare una piccola corrente di ionizzazione che può venire facilmente misurata con strumenti elettronici: Se siamo in presenza di incendio le molecole di fumo entrando nella camera, neutralizzano tali ioni provocando un abbassamento della corrente. Tale variazione della corrente viene rivelata da un circuito elettronico che invia il segnale per attivare l’allarme.
Questo rivelatore può essere migliorato utilizzando due rivelatori identici: uno esposto all’aria e uno chiuso in cui ho umidità fissata e pressione atmosferica. In questo modo si riducono i problemi dovuti all’umidità che influisce in maniera rilevante su questi tipi di rivelatori poiché l’umidità incide sulla ionizzazione dell’aria.
Se l’umidità o la pressione atmosferica cala, si ha una variazione su entrambi i rivelatori. Dal confronto continuo tra quello esposto all’aria e quello controllato, sarà disponibile una differenza di tensione che verrà elaborata e inviata al circuito d’allarme.